Una sana bruschetta, corretta alimentazione alla ricerca dei sapori perduti


Dopo anni di omologazione e piatti pronti occorre tornare ai principi basilari della Dieta Mediterranea. Pandolea è da sempre molto impegnata nelle scuole, un’attività didattica che è il cuore dell’associazione delle donne dell’olio. Restituire il gusto, unitamente ai principi di una sana alimentazione, ai più piccoli per farli crescere forti e consapevoli. “Una bruschetta lunga tutto un anno”, queste le parole dellapresidente Pandolea, Loriana Abbruzzetti, che ben sintetizzano la filosofia del progetto “Bruschetta o Merendina?” nel format sviluppato nel corso dell’anno appena concluso, presso l’istituto Don G. Maraziti di Marcellinara (Cz). Il progetto, che gode del patrocinio di Padiglione Italia di Expo2015, da anni persegue l’obiettivo di educare i ragazzi ad una dieta sana ed equilibrata partendo dall’olio extravergine d’oliva. “Utilizzare prodotti agricoli, conoscerne la provenienza, la stagionalità, saperne esaltare le caratteristiche organolettiche e salutistiche con preparazioni ad hoc – ci dice Lucia Talotta , coordinatrice del progetto – con la consapevolezza che mangiare non è solo soddisfare un bisogno, quello della fame, ma è piacere, è conoscenza del territorio , è cultura, è di primaria importanza per chi come Pandolea propone la cultura della buona alimentazione a partire dai banchi di scuola.” Perfetta sinergia dunque tra,Orlando Carmelo l’analista sensoriale, lo chef Pucci, il pizzaiolo Antonio Sirianni , l’agronomo Lina Pecora, la nutrizionista Elisa Mazza, l’imprenditore Tommaso Torchia, gli insegnanti dell’Istituto tecnico agrario di Catanzaro, i ragazzi e la psicologa Giuditta Lombardo secondo la quale “ Tutti noi dobbiamo partire da una buona educazione alimentare, dall’ottimo cibo come ricchezza, come comunicazione, come scambio, come cultura. Amare e Alimentare la propria salute significa cambiare il mondo, migliorare l’ambiente, la salute, la qualità della vita di tutti.”

La dottoressa Lombardofoto (1)  ha coinvolto per più incontri i ragazzi promuovendo la cultura del “mangiare bene”, la salute infatti si costruisce a tavola, sulla base degli alimenti che mangiamo. E’ importante dare il giusto peso ad un alimentazione varia ed equilibrata. Mangiare sano è uno dei piaceri della vita e non significa solo “saziarsi”, ma consumare cibi ottimi e di buona qualità proponendo”la cultura della consapevolezza alimentare” per la salute e il benessere dei ragazzi. Mettersi a tavola è una cosa complessa  e ha a che fare con tutto l’insieme della nostra vita. La parola dieta vuol dire stile di vita dunque mangiare, ma anche vivere  e stare nel proprio ambiente in un certo modo.  Mangiare in fretta, aggiunge la psicologa, davanti la televisione senza aver la consapevolezza di cosa si ingerisce oppure far giocare il bambino e rincorrerlo per casa cercando di farlo mangiare non  è un buon modo di mangiare, anche se quello che mangiamo è nutriente e rispetta i principi di un’alimentazione corretta, proprio per il poco tempo impiegato o per le cattive abitudini apprese. Insegnare ai bambini e ai ragazzi a mangiare in modo sano ed equilibrato è uno dei compiti più difficili a cui mamme e papà sono chiamati. Il cibo, è il tramite attraverso il quale i bambini si esprimono. Ricatti, pianti, capricci, vizi, paure e angosce represse, apparecchiano la tavola tutti i giorni dei genitori, dei nonni e anche delle mense scolastiche. Senza arrivare ai casi più estremi di disturbi alimentari in età precoce, sono sempre più numerosi, gli adolescenti e i preadolescenti che soffrono di anoressia, bulimia, obesità grave.  Dunque la prima rivoluzione  da fare è comportamentale e culturale. La psicologa conclude:  “l’alimentazione è un linguaggio: si impara a mangiare come si impara a parlare e le prime esperienze alimentari ci segnano in maniera indelebile, che ogni alimentazione è lo specchio di comportamenti appresi e di una cultura che ci distingue gli uni dagli altri”.

“Si tratta di un progetto ambizioso – spiega Gabriele Conte, ClioEdu – che legge l’esigenza di implementare nella quotidianità stili di vita sani e sostenibili e la necessità di farlo sin da bambini. La diffusione di “Bruschetta o Merendina?” sarà su scala nazionale anche grazie alla collaborazione con Giunti Scuola e prevediamo l’individuazione di regioni “pilota” su cui modellare lo sviluppo delle ulteriori potenzialità trasversali al piano didattico”.

“Iniziative come quella di “Bruschetta o Merendina?”raccolgono la sfida lanciata dal Parlamento europeo che da sempre considera prioritaria la sana e corretta educazione alimentare da apprendere sui banchi di scuola – pandolearicorda Paolo De Castro, coordinatore per il Gruppo dei Socialisti e Democratici della Commissione Agricoltura e sviluppo rurale dell’Europarlamento.

Il progetto, in collaborazione con Giunti Scuola e con il patrocinio del Padiglione Italia Expo2015, è stato presentato a Roma il 23 giugno all’Ufficio di Informazione del Parlamento europeo in Italia. Partecipanti  all’iniziativa gli europarlamentari Paolo De Castro e Silvia Costa, Loriana Abbruzzetti (presidente PANDOLEA), Gabriele Conte (CLIOedu), Eugenio Del Toma (specialista in Scienza dell’Alimentazione e Gastroenterologia), Ersilia Troiano (presidente ANDID),  Andrea Chiaramonti (Giunti Scuola), Patrizia Galeazzo (P.M. progetto scuole Padiglione Italia), Mario Rusconi (vice presidente ANP) e Alberto Grimelli (Teatro Naturale).